I nostri consigli
La dieta può influenzare le allergie primaverili?
Attacchi d’asma, raffreddore, occhi rossi e brucianti, mal di testa. In primavera per sempre più persone il risveglio della natura coincide col risveglio di un’allergia che può prolungarsi fino al termine dell’estate.
Vediamo ora insieme, secondo l’allergia a differenti tipi di piante, quali sono gli alimenti che gli esperti raccomandano di bandire dalla propria dieta in caso di allergia crociata:
- Graminacee. Evitare kiwi, pesca, anguria, prugna, agrumi, melone, ciliegia, albicocca, pomodoro e mandorle.
- Betullacee. Evitare pera, mela, nespola, ciliegia, kiwi, prugna, lampone, fragole e frutta secca, così come carota, sedano, finocchio, soia, fave e prezzemolo.
- Composite. Evitare banana, castagna, lattuga, sedano, prezzemolo, carota, finocchio, tarassaco, cicoria, dragoncello, anice, camomilla, margarine, olio di girasole e il miele.
Alcuni alimenti, invece, possono rivelarsi dei veri e propri soccorritori del nostro sistema immunitario. Nei periodi di allergia un alto consumo di frutta e verdura non farà che apportare all’organismo delle vitamine e quei minerali di cui ha particolare bisogno.
Esistono anche cibi a elevato potere antiallergico, in grado di ridurre i sintomi diminuendo lo stato di infiammazione generale. Al primo posto il cavolo-verza, poi lattuga, prezzemolo, rafano, ravanello nero e rosso: tutte verdure che contengono, tra le altre cose, molta vitamina C.
Anche gli oli oli ad alto contenuto di acido linolenico possono infine rivelarsi utili: non quello di oliva, in questo caso controindicato agli allergici a questa pianta, quanto l’olio di soia, mais e girasole. I semi si trovano in commercio, oggi, e possono essere sgranocchiati come rompi digiuno. L’olio di ribes nero è da considerarsi un integratore specifico: come il pesce contiene acidi omega 6 e omega 3, in grado di ridurre lo stato antinfiammatorio.