I nostri consigli

Autunno e allergie: come affrontarle al meglio
C'è una convinzione piuttosto diffusa che, con la fine dell'estate e il calo delle temperature, il periodo delle allergie sia ormai un ricordo lontano. Purtroppo però, per molti di noi, questa idea si scontra con una realtà fatta di starnuti, occhi che lacrimano e quella fastidiosa sensazione di naso chiuso che torna puntuale con i primi freddi. Se vi state chiedendo come sia possibile, sappiate che l'autunno porta con sé un suo carico specifico di allergeni, spesso sottovalutati ma non per questo meno insidiosi. La gente tende a pensare che le allergie siano solo un problema primaverile legato ai pollini, ma la verità è che il cambio di stagione, con le sue peculiarità, può scatenare reazioni altrettanto intense. Capiamo insieme cosa succede al vostro sistema immunitario in questo periodo e, soprattutto, come potete difendervi per godervi appieno la magia dell'autunno, dai colori dei boschi alle serate sul divano.
Il nemico principale in questa stagione ha un nome: l'ambrosia. Questa pianta rilascia i suoi pollini proprio tra la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno, e la sua presenza è sempre più diffusa. Ma non è l'unica minaccia. I primi veri sbalzi di temperatura e l'accensione dei riscaldamenti creano l'ambiente perfetto per un altro noto allergene: gli acari della polvere. Questi microscopici animali, che prosperano in ambienti caldi e umidi, vedono nel ritorno alla vita indoor e nell'uso dei termosifoni un'occasione d'oro per moltiplicarsi. I loro resti e le loro feci, disperdendosi nell'aria di casa, sono tra le cause più comuni di rinite allergica e asma in questo periodo.
A questo si aggiunge un altro aspetto spesso trascurato: le muffe. Le foglie che cadono e si accumulano a terra, il terreno umido e gli spazi poco ventilati come cantine e garage, sono luoghi ideali per la proliferazione delle spore fungine, che possono essere inalate e scatenare reazioni allergiche in chi è più sensibile. E non dimentichiamo che l'autunno segna anche il ritorno a scuola e in ufficio, portando a un aumento dei contatti e a una maggiore esposizione a virus e batteri. Un sistema respiratorio già irritato da un'allergia diventa un bersaglio più facile per i malanni di stagione, creando un circolo vizioso di sintomi che si sovrappongono e si intensificano.
Distinguere tra un raffreddore e un'allergia, poi, non è sempre semplice, ma ci sono alcuni segnali utili. Un raffreddore di solito si risolve in una settimana o dieci giorni, mentre i sintomi allergici persistono finché si è esposti all'allergene. Il prurito, in particolare a naso, occhi e palato, è un chiaro segnale di allergia, così come gli starnuti a raffica. Come comportarsi? La gestione pratica di questi disturbi inizia dall'ambiente in cui vivete. Prendere il controllo della vostra casa è il primo, fondamentale passo. Una pulizia accurata degli spazi, utilizzando aspirapolvere con filtri HEPA per trattenere gli allergeni, è un'ottima abitudine. È altrettanto importante controllare l'umidità: mantenere un tasso igrometrico sotto il cinquanta percento con un deumidificatore rende la vita difficile agli acari e alle muffe. Arieggiare gli ambienti è fondamentale, ma è meglio farlo nelle ore centrali della giornata, quando la concentrazione di pollini è generalmente più bassa, ed evitare di farlo subito dopo un temporale, perché la pioggia, rompendo le particelle di polline, può inizialmente aumentarne la diffusione.
Un'altra strategia semplice ma davvero efficace per prendersi cura di sé è cambiarsi i vestiti non appena si rientra a casa e farsi una doccia, lavando anche i capelli, così da eliminare gli allergeni accumulati durante la giornata. Per quanto riguarda la camera da letto, che è un vero e proprio rifugio per gli acari, è consigliabile optare per federe e coprimaterassi anallergici e lavare frequentemente la biancheria da letto in acqua calda.
Passiamo ora alla terapia farmacologica, un elemento fondamentale nella gestione delle allergie che deve sempre essere discusso con il vostro medico o allergologo. Gli antistaminici di ultima generazione sono la prima linea di difesa. Questi farmaci bloccano l'istamina, la sostanza chimica che il sistema immunitario rilascia in risposta all'allergene e che causa la maggior parte dei sintomi. Rispetto ai farmaci di prima generazione, questi offrono il grande vantaggio di provocare meno sonnolenza, permettendovi di vivere la vostra vita senza sentirvi eccessivamente sedati. Un'altra categoria di farmaci molto utile è quella dei corticosteroidi nasali, spray che agiscono localmente per ridurre l'infiammazione delle mucose nasali. La loro efficacia è massima se utilizzati in modo costante e preventivo, non solo quando i sintomi sono già in atto. Per un sollievo immediato dalla congestione nasale, si possono usare, sempre con moderazione e per brevi periodi, i decongestionanti. Tuttavia, è importante fare attenzione: l'uso prolungato di decongestionanti nasali può portare a un effetto rebound, una congestione di rimbalzo che può risultare anche peggiore di quella iniziale. Per alleviare i sintomi oculari, invece, i colliri antistaminici possono essere molto utili. Ma la vera svolta nella gestione a lungo termine delle allergie più debilitanti arriva da un approccio che va oltre la semplice soppressione dei sintomi: l'immunoterapia allergene-specifica, conosciuta da molti come "vaccino".
Questo trattamento, che si estende per diversi anni, ha come obiettivo quello di rieducare il vostro sistema immunitario, desensibilizzandolo gradualmente alla sostanza che provoca la reazione. Non è una soluzione immediata, ma è l'unica terapia in grado di cambiare il corso naturale della malattia allergica, offrendo un beneficio duraturo nel tempo.
Vivere con un'allergia non significa rinunciare a godersi le stagioni, ma piuttosto imparare a conoscerla e gestirla con gli strumenti giusti. Parlatene sempre con uno specialista per una diagnosi accurata e un piano terapeutico personalizzato!